«Mia nonna ha ingaggiato un ex galeotto pieno di tatuaggi per blindare casa e tenere alla larga i parenti con le mani lunghe.»
«Zia, tesoro, come state?» La voce di Evgenij, nipote di cugino, colò nel ricevitore come sciroppo lasciato al sole: denso, stucchevole, nauseante. Ogni sillaba era misurata, ogni inflessione provata davanti allo specchio. Fingeva il parente affettuoso, ma sotto il velluto c’era solo fame. Fame fredda, meticolosa, paziente. Seduta sulla poltrona vicino alla finestra, dove le … Read more