Ero in crociera con la famiglia: mio figlio rideva spensierato, mia nuora scattava foto a raffica. Una cameriera si avvicinò, si chinò appena e mi infilò di nascosto un biglietto: «Chiama il 911». Non mi scomposei. Lo ripiegai con calma e le feci un cenno quasi impercettibile. Vent’anni—no, venti minuti dopo—loro due tremavano davanti al controllo di sicurezza.
La mattina del mio settantaduesimo compleanno trovai, spinta sotto la porta, una busta semplice, senza fronzoli. Dentro, nessuna dedica, nessuna calligrafia familiare: solo un foglio stampato con poche parole asciutte — «Vestiti pesante. La barca parte venerdì alle 10:00». Doveva essere stato Darren. Mio figlio non mi telefonava da quasi quattro anni: non a Natale, … Read more