Dopo la morte di mia nonna, pensavo di avere bisogno solo di tempo. Tempo per respirare, per mettere in ordine le emozioni, per capire cosa farne di quel vuoto che si era aperto all’improvviso. Invece, a casa mia, il lutto durò quanto un battito di ciglia. Mio marito iniziò quasi subito a comportarsi in modo strano. Non cattivo, non apertamente. Solo… pressante. Troppo presente quando si parlava della casa di nonna. Troppo interessato ai dettagli. Troppo “pratico” in un momento in cui io non riuscivo nemmeno a guardare una vecchia foto senza sentirmi crollare addosso il petto.
Dopo la morte di mia nonna, mio marito ha iniziato a spingermi perché vendessi la sua casa. Diceva che era “solo buon senso”, che mantenerla costava troppo, che era il momento di voltare pagina. Ma in soffitta, dietro scatole impolverate e ricordi dimenticati, ho trovato una lettera nascosta. E quel foglio, scritto con la sua … Read more