Ho condiviso con gioia online il primo regalo di nascita di mia figlia, un momento speciale che volevo celebrare. Ma il giorno dopo, mia suocera mi ha chiamata, arrabbiata, chiedendomi di rimuovere subito il post. Quella telefonata mi ha spezzato il cuore e mi ha fatto chiedere: cosa avevo fatto di male?
Mi chiamo Cathy e questa è la mia storia.
Dopo nove mesi di attesa, il primo pianto di mia figlia Lily ha riempito la sala maternità di emozioni indescrivibili. Stringendola tra le braccia, la sua pelle morbida contro la mia, ero al settimo cielo. Ma la felicità è stata presto oscurata da una semplice condivisione sui social: un post con il regalo di maternità ricevuto dall’ospedale, un gesto che non tutti hanno apprezzato.
Quella mattina, appena sveglia, ho ricevuto la visita di mia madre e di mio padre, felici di conoscere la piccola. Qualche giorno dopo, in ospedale, un’infermiera ci ha consegnato un pacco speciale con vestiti, pannolini e una piccola culla portatile, un dono offerto da un’associazione benefica locale per le nuove mamme. Ero entusiasta e, seguendo il consiglio di mio marito Zach, ho deciso di condividere la mia gioia su Instagram per far conoscere questo programma.
Il post è stato accolto con calore e tanti commenti positivi, finché il giorno dopo mia suocera Eliza ha iniziato a chiamarmi ripetutamente, chiedendo di rimuovere il post perché, a suo dire, avrebbe ferito mia sorellastra Billie, che non aveva ricevuto nulla di simile alla nascita del suo bambino.
Ho provato a spiegare, ma la discussione è diventata tesa. Billie stessa mi ha telefonato, ferita e amareggiata, chiedendomi di cancellare il post perché le sembrava ingiusto. Mi sono sentita accusata di essere egoista, quando invece volevo solo condividere un momento di felicità.
Zach mi ha sostenuta e ha suggerito di trasformare la situazione in qualcosa di positivo, invitandomi a pubblicare un nuovo post con informazioni su associazioni e risorse disponibili per tutte le famiglie, anche quelle con bambini con bisogni speciali.
Ho inviato a Billie un messaggio privato con le stesse informazioni, sperando di poter ricucire un rapporto. Dopo qualche giorno, lei ha chiamato per scusarsi, ammettendo di aver reagito in modo esagerato e ringraziandomi per le informazioni ricevute. Quel peso sul mio cuore si è finalmente alleggerito.
Mi sono chiesta: avevo sbagliato a condividere la mia gioia? Forse no. A volte, anche i momenti di felicità possono insegnarci qualcosa, e da quella esperienza è nato qualcosa di bello e costruttivo.